Cina

Tibet e Qinghai – Il regno di Kham

Programmazione sospesa

Quote su richiesta

“Danzatore sull’onda inesorabile dell’illusione magica; unificatore del disordine inconsistente e assurdo. Motore della ruota del vuoto e della felicità, Eroe che avverte l’inganno in ogni cosa; Refrattario, nauseante, disgustato dagli attaccamenti di questo mondo. Piccolo yogin che penetra le proiezioni illusorie altrui,
Vagabondo che vende il Samsara senza darne il prezzo (..) Naljorpa che assaggia il sapore unico di ogni cosa...Ecco alcune delle maschere che io porto!”
(Drukpa Kunley)


Questo viaggio lo presentiamo senza un definito day by day; non solo perchè è un viaggio complesso ed estremamente articolato che poco si presta ad essere ingabbiato nelle cartesiane rigidità di un programma dettagliato, ma anche perchè raggiunge zone sconosciute alle guide turistiche e località appena accennate dalle mappe geografiche.

Al suo studio abbiamo impiegato mesi e probabilmente è – nel suo genere – unico in Italia e forse in Europa. Ma la sua unicità risiede soprattutto nel fatto che presenta una Cina in “via d’estinzione”, completamente diversa dalle avveniristiche architetture delle sue città. Non già le atmosfere animate e scintillanti delle gigantesche metropoli cinesi che ricordano il film “Blade Runner” ma i silenzi e gli spazi sconfinati del Qinghai e del Tibet, con le loro steppe, le loro praterie, le loro grandi montagne innevate.

Ventuno giorni, attraverso le terre dell’antico regno tibetano di Kham, dove lo Yangtse; il Mekong ed il Salween, scorrono vicini e dove, negli austeri monasteri lamaisti, abbarbicati sui costoni delle montagne, monaci amanuensi continuano a copiare i testi sacri su sospiri di pergamene e carta di riso. 
Un viaggio programmato anche per assistere ad un importante evento della regione: il festival di Yushu. È questo un festival di corse e giochi equestri che da secoli richiama i nomadi ed i pastori da migliaia e migliaia di chilometri e che, nell’antichità, era anche l’occasione per scambiarsi e barattare prodotti ed animali e per contrarre matrimoni.

Dopo brevi soste in città note come Pechino e Xining il viaggio si snoderà, in 4 x 4, nella valle di Yushu; costeggiando le sponde dei laghi Qinghai; Yilhun e Mantso ed inoltrandosi nelle località più sperdute e remote di queste due grandi ed affascinanti regioni, per giungere finalmente a Lhasa.

E questo lungo viaggio, a volte anche faticoso, ma sempre suggestivo ed affascinante, avrà permesso al viaggiatore anche di attraversare le regioni della magia, perché il “Tetto del mondo”, sospeso tra terra e cielo, rappresenta il luogo ideale perchè l’uomo possa trasformare gli aspetti e le dimensioni del reale, secondo moduli fantastici e nell’ambito di una atmosfera incantata. Magica, appunto. In queste regioni, ad altezze eccelse e nella solitudine delle nevi eterne, Il mistico diventa mago; sciamano, astrologo e maestro dell’estasi, e – spezzando le barriere della razionalità – raggiunge, per irresistibile suggestione, perduti orizzonti e sconosciuti universi.

Quote su richiesta

Partenze e quote su richiesta