Berlino Bauhaus
News 18 Gennaio 2019

Berlino

I mass media utilizzano Weimar solo come monito difronte alla crisi economica attuale, la metafora politica del baratro verso il Nazismo, a noi piace invece ricordare la città tedesca per la Bauhaus. La scuola superiore, fondata 100 anni fa, nel 1919,  appare ancora oggi attualissima, non solo per le opere create nei suoi laboratori, ispirazione per designers ed architetti di tutto il mondo, ma soprattuto per i suoi  princìpi che appaiono oggi ancora più irrinunciabili, intrisi sì di buone intenzioni tra pedagogia e socialismo, ma proprio per questo svincolati dal puro liberismo che sembra intridere le produzioni industriali attuali. La teoria e la creatività al servizio della pratica e della materia, bellezza e funzionalità in sintesi perfetta, l’architettura destinata alle classi lavoratrici. Progetto, artigianato ed industria insieme con l’obiettivo di una società completamente nuova, svincolata da ogni ingerenza dei secoli precedenti, utopie che stringono il cuore difronte all’orizzonte basso attuale.  Inutile ricordare i grandi artisti che si sono succeduti come insegnanti nelle sue aule e sedi (Weimar, Dessau, Berlino): Gropius, Kandinsky, Moholy-Nagy, Mies van der Rohe, fino alla chiusura, nel 1933, voluta dai nazisti, intimoriti da tanta libertà. La Germania non si è lasciata sfuggire l’anniversario della scuola fondata da Martin Gropius cominciando con un grande festival dal 16 al 24 gennaio presso la Berliner Akademie der Künste a Berlino, sotto il motto “ripensare il mondo” . Un motto che a noi sollecita ancora speranze non solo nostalgie.