Sud Africa – La Garden Route
Viaggio lungo la Garden Route
L’Africa ha soprattutto e prima di tutto un’anima. Tutti gli altri paesi del mondo hanno una storia; l’Africa, lei, ha invece un’anima che tiene il luogo della storia. Cosicchè la storia dell’Africa, alla fine quando tutto è stato detto, è la storia della sua anima
(Moravia - “Passeggiate Africane”)
1° giorno – ITALIA/ADDIS ABEBA
Partenza con volo di linea per Addis Abeba. Pasti e pernottamento a bordo.
2° giorno – ADDIS ABEBA
Arrivo al mattino nella capitale dell’Etiopia e trasferimento in hotel per depositare i bagagli. In seguito visita della città. Nel corso della visita si vedrà il Museo Nazionale interessante per i reperti sabei e per i resti di Lucy, un ominide vissuto nella valle dell’Awash tre milioni e mezzo di anni fa e il Museo Etnografico, che possiede una splendida collezione di strumenti musicali e di croci copte, nonché le stanze dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè. Pranzo in corso di visite. Nel primo pomeriggio visita della chiesa di San Giorgio e infine si raggiungerà la collina di Entoto, il punto più panoramico della città. Cena e pernottamento in hotel.
3° giorno – ADDIS ABEBA – DORZE – ARBA MINCH (KM 70, TEMPO 1 ORE CIRCA – I TEMPI NON TENGONO CONTO DI SOSTE VISITE E PRANZO)
Prima colazione. Trasferimento all’aeroporto e partenza per Arba Minch. Circa una quarantina di Km prima di Arba Minch si devia per raggiungere Chencha, il villaggio delle popolazioni Dorze, famosi per i lavori di tessitura e le abitazioni ricoperte da foglie di falso banano. I loro abiti di cotone sono tra i meglio intessuti di tutta l’Etiopia. Rientro, nel tardo pomeriggio, ad Arba Minch, sistemazione, cena e pernottamento.
4° giorno – ARBA MINCH – KEY AFER – ARI – JINKA (KM 255, TEMPO 6 ORE CIRCA – I TEMPI NON TENGONO CONTO DI SOSTE VISITE E PRANZO)
Prima colazione. Si prosegue per Jinka. Lungo la strada visita al mercato settimanale di Key Afer. Successivamente si visita un villaggio Ari. Gli Ari sono una popolazione che occupa un territorio molto esteso, posseggono grandi mandrie, producono il miele, la grappa locale di mais e molti prodotti artigianali che spesso rivendono. Cena e pernottamento in hotel/lodge.
5° giorno – JINKA – MURSI – HAMER – TURMI (KM 250, TEMPO 5 ORE CIRCA – I TEMPI NON TENGONO CONTO DI SOSTE VISITE E PRANZO)
Dopo la prima colazione partenza per la visita ad un villaggio Mursi all’interno del Mago N.P. L’incontro con la popolazione dei Mursi è uno dei momenti più significativi del viaggio. Le donne Mursi, per bellezza, usano mettere piattelli circolari di argilla nelle labbra, gli uomini presentano sulla pelle scarificazioni che indicano il numero di animali selvatici uccisi o dei nemici uccisi in battaglia. Rientro a Jinka per pranzo e proseguimento per Turmi. All’arrivo visita ad un villaggio Hamer, una popolazione di circa 75000 individui che vivono di agricoltura e allevamento e sono famosi per le decorazioni corporee.
6° giorno – TURMI – DASSANECH – KARO – TURMI (KM 260, TEMPO 4/5 ORE CIRCA – I TEMPI NON TENGONO CONTO DI SOSTE VISITE E PRANZO)
Partenza al mattino presto, dopo la prima colazione, per Omorate, la regione dei Dessanech che vivono molto vicini al lago Turkana. Questi sono un popolo di guerrieri che durante le danze tradizionali indossano un copricapo che ricorda la criniera dei leoni. Rientro a Turmi e proseguimento per Dimeka. Pranzo al sacco e visita del grande mercato settimanale della cittadina. Nel pomeriggio, visita a un villaggio dell’etnia Karo, una popolazione di pescatori che ritraggono sussistenza dalle acque del fiume Omo. Sia gli uomini che le donne, riservano molta cura nell’acconciarsi i capelli. Si riprende il viaggio di ritorno per Turmi. Cena e pernottamento al lodge.
7° giorno – URMI – KONSO – ARBA MINCH (KM 270, TEMPO 5/6 ORE CIRCA – I TEMPI NON TENGONO CONTO DI SOSTE VISITE E PRANZO)
Presto al mattino partenza per Arba Minch. Lungo la strada visita al villaggio Arbore, la tribù che é andata ad occupare la regione più arida della valle dell’Omo. Molto interessanti sono le loro capanne fatte con l’erba palustre del lago Stefania (Chew Bahir) vicino al loro territorio. Pranzo. Partire verso Arba Minch visitiamo il viaggio facendo una sosta a Gamole, un villaggio tradizionale dei Konso, una popolazione di agricoltori famosa per i lavori di terrazzamento sul terreno circostante il loro villaggio Si prosegue a visitae la residenza del re dei Konso. Questa struttura è immersa nella foresta sacra, dove lo sfruttamento è vietato. I Konso sono suddivisi in nove clan, ciascuno guidato dal suo re, riconoscibile dal braccialetto d’avorio che portano come simbolo della loro dignità regale. Cena e pernottamento in hotel.
8° giorno – ARBA MINCH – SIDAMA – YIRGALEM (260 KM, TEMPO 6 ORE CIRCA – I TEMPI NON TENGONO CONTO DI SOSTE VISITE E PRANZO
Dopo la prima colazione partenza per Yirgalem. Pranzo al lodge. Nel pomeriggio, si effettuerà un breve trekking nella foresta circostante il lodge per osservare i più di cento uccelli che la popolano; si potrà visitare anche un piccolo villaggio di coltivatori di caffè. Rientro al lodge e verso le 18. Cerimonia del caffè e si potranno vedere alcune iene che si avvicinano per il pasto. Cena e pernottamento al lodge.
9° giorno – YIRGALEM – HAWASSA – ADDIS ABEBA – ITALIA (KM 275, TEMPO 5 ORE CIRCA – I TEMPI NON TENGONO CONTO DI SOSTE VISITE E PRANZO)
Prima colazione. Si visiterà il mercato del pesce che sorge sull’omonimo lago. Hawassa è il più piccolo lago della Rift Valley e sorge nella caldera di un antico vulcano. È possibile osservare molte varietà di uccelli acquatici, alcuni dei quali endemici, sulle sue rive. Si prosegue per Addis Abeba. Pranzo lungo la strada. Nel pomeriggio tempo a disposizione per gli ultimi acquisti. Camere in day-use per relax prima di cena (una camera ogni 2 pax). Cena in un ristorante tipico con canti e balli tradizionali e trasferimento in aeroporto per il volo internazionale.
10° giorno – ADDIS ABEBA/ITALIA
Partenza per l’Italia con volo di linea. L’arrivo è previsto in giornata.
Alberghi previsti o similari:
ADDIS ABEBA = BEST WESTERN/YIRGALEM = AREGASH LODGE/ARBA MINCH = HAILE’ RESORT/JINKA = ECO OMO LODGE/TURMI = PARADISE LODGE
Possibilità di estensione al Parco Nazionale del Bale (2 notti)
Hotels previsti
Azzeman Hotel o Jupiter o Kazanchis, Sapphire Hotel ad Addis Ababa – Sabana Lodge a Langano – Paradise Lodge ad Arba Minch – Buska o Turmi o Paradise lodge a Turmi – Eco Omo Lodge a Jinka – Kanta Lodge a Konso e Aregash Lodge a Yirgalem
[1] In Etiopia la forma della croce ha subito una lunga evoluzione nel corso dei secoli, legandosi anche a tradizioni locali. Sono composte con una ricca mescolanza di motivi geometrici portatori di significati religiosi. In alcuni casi possono esservi trovate influenze precristiane, infatti, le decorazioni a forma di croce sono presenti anche nelle tradizioni artistiche e religiose dell’Asia e del Mediterraneo prima di Cristo. A Lalibela, ad esempio si trovano numerose decorazioni di croci: quella maltese (come quella dei crociati); la croce egizia; la croce di Sant’Andrea; la croce latina, la croce greca e la croce del calvario.
[2] I Dorze appartengono al grande gruppo di lingua omotica dell’Etiopia meridionale. Un tempo questa era una tribù guerriera, oggi si dedica all’agricoltura e a alla tessitura (i gabbis, gli scialli di cotone). I villaggi dei Dorze sono formati da case di bambù con ognuna il proprio piccolo orto. Le case sono edifici alti (fino a 12 metri) a forma di alveare. Le pareti e il soffitto a volta sono rivestiti di paglia di enset. Se una casa (che in genere dura 40 anni) viene minacciata dalle termiti, tutto il villaggio (anziani e bambini compresi) aiuta i proprietari a spostarla in un altro luogo.
[3] La tribù nomade dei Mursi conta circa 10.000 persone e come altre vive nella valle bassa dell’Omo. Le singole comunità del villaggio, ripartono ogni 9 o 18 mesi, a seconda dei tempi di pascolo del loro bestiame. La tradizione delle donne di decorarsi le labbra con piastrelli è una pratica lunga e dolorosa. Il labbro inferiore viene aperto a fessura fin dalla pubertà e qui viene inserito il “dhebi” (il piattino di argilla). Le ragazze non devono solo produrlo e decorarlo ma, nel corso degli anni, sostituirlo con uno nuovo. Gli adolescenti vengono iniziati alla maturità attraverso battaglie cerimoniali con gli uomini di altri villaggi che sfidano con la “donga” un lungo bastone di due metri.
[4] Le tribù Hamer abitano il territorio a est del fiume Omo e hanno villaggi a Turmi e Dimeka. Sono un popolo semi-nomade, pastorale, che conta circa 42.000 persone. La raccolta del miele ed il pascolo è la loro attività principale. Rimangono per alcuni mesi ovunque ci sia abbastanza erba per pascolare, mettendo su le loro capanne rotonde. Quando l’erba è finita, passeranno ai nuovi pascoli. Questo è il modo in cui vivono da generazioni. Una volta cacciavano, ma i maiali selvatici e le piccole antilopi sono quasi scomparsi dalle terre in cui vivono; e fino a 20 anni fa, tutta l’aratura veniva fatta a mano con bastoni da scavo. Come altri popoli africani (i Masai o gli Himba) la divisione de lavoro è legata al sesso e all’età. Le donne si occupano delle coltivazioni (sorgo, fagioli, zucche) e del reperimento dell’acqua; mentre gli uomini si occupano del bestiame e del pascolo.
[5] La tribù Karo è la più piccola tribù dell’Etiopia meridionale che risiede lungo le rive del fiume Omo. Le condizioni di vita difficili hanno ridotto il numero della tribù. Ora il loro numero è intorno al 1000; anche i Karo amano decorarsi il volto con gesso bianco ed ocra rossa. Adulti e giovani indossano tutti i tipi di ninnoli, perle e ghirlande fatte di ali di insetto. Quando questa tribù era ricca di bestiame, i Karo erano noti per le loro magnifiche case, adesso vivono in leggere capanne coniche. Ogni famiglia Karo possiede “due case”: l’Ono (la capanna-salotto) e la “Gappa” (che il centro di numerose attività domestiche). Pochi sanno che anche questa tribù è minacciata dalla costruzione di numerose dighe (con l’aiuto di imprese italiane) sul fiume Omo costruite per sviluppare vaste piantagioni commerciali che rischiano (per usare un eufemismo) il fragile ambiente delle tribù dell’Omo ed il loro sostentamento, legato al fiume e alla sua piena annuale.
[6] La tribù dei Konso è culturalmente e linguisticamente legata ai popoli Oromo. A differenza della maggior parte delle popolazioni etiopiche, i Konso vivono in grandi villaggi, ciascuno governato da un consiglio autonomo di anziani. Lo stato sociale di tutti i maschi e di alcune femmine è definito da un sistema di classificazione della generazione. Sebbene un grado di generazione comprenda teoricamente gli uomini in un’intera regione, in realtà non funziona oltre i confini di ogni villaggio e quindi non impedisce conflitti tra questi. La parentela è calcolata in nove clan esogamici, patrilineari e in lignaggi diretti da sacerdoti e attraverso i quali viene ereditata la proprietà. Gli artigiani formano una classe sociale distinta. Sebbene la poligamia sia accettata, pochi uomini possono permettersi più di una moglie. L’economia del Konso si basa su un’agricoltura eccezionalmente intensiva che comporta l’irrigazione e il terrazzamento dei pendii montani. Mais (mais) e numerose varietà di sorgo sono le colture di base, e il cotone e il caffè sono colture da reddito. Per proteggere i campi, i Konso mantengono il loro bestiame nelle stalle e li nutrono a mano. Usano sia il latte e la carne di bovini sia la carne di pecore e capre come cibo, e lo sterco degli animali viene raccolto per fertilizzante. Non mangiano, per tabù, molti altri animali. I Konso sono famosi per l’erezione di “wagas”, statue commemorative per un uomo morto che ha ucciso un nemico o un animale come un leone o un leopardo. Queste incisioni in legno stilizzate sono disposte in gruppi, rappresentando l’uomo, le sue mogli e i suoi avversari sconfitti (uomini o animali).
Stagione 2025 – partenze garantite – Minimo 2 partecipanti
Date:
9 giugno
7 luglio
11 agosto
Quota in doppia € 3.265,00
Supp. Singola € 305,00
Le quote comprendono:
Sistemazione in hotel categoria 4 e 3 stelle – Trattamento di pensione completa (dal pranzo del secondo giorno alla cena dell’ultimo) – Tutti i trasferimenti auto 4X4 – Tutte le visite indicate con guide locali/scout – 1 guida parlante italiano o inglese al seguito – Camera d’appoggio prima di cena il Giorno di rientro in Italia – Assicurazione medico-bagaglio.
Le quote non comprendono:
Voli internazionali ed interni (a partire da € 470,00 in bassa e a partire da € 670,00 in alta) – Tasse aeroportuali – Visto d’ingresso (Euro 70 da riconfermare) - Mance guida ed autista (obbligatorie) – foto e video – bevande ai pasti – Quota di iscrizione € 60,00 per persona – Extra – Spese personali – Assicurazione contro l’annullamento – Quanto non espressamente indicato.
STAGIONE TURISTICA 2017/18
9,16 lug
6 e 13 ago
3 e 10 set
12 e 19 nov
3 e 31 dic