Cina classica e Hong Kong – Il Flauto di Giada 13 giorni
Cina classica e Hongkong
La Magia dei Bon
1° giorno – Italia/Pechino
Partenza con volo di linea per Pechino. Pasti e pernottamento a bordo.
2° giorno – Pechino
Pasti liberi. Arrivo all’aeroporto di Pechino. Trasferimento in albergo. (Check-in previsto dopo le ore 14). Tempo a disposizione per lo shopping o per altre attività individuali. Ricordiamo che la storia della città di Pechino risale alla dinastia degli Zhou occidentali (1050-771 a.C.). Nel 1215 la città venne distrutta da Gengis Khan ed in seguito riedificata con il nome di Canbaluq. La Pechino monumentale di oggi risale alla dinastia dei Ming, che – abbandonando Nanchino – ne fecero la loro nuova capitale dinastica. Cena libera. Pernottamento.
3° giorno – Pechino
Prima colazione in albergo. Trasferimento in periferia nord-ovest di Pechino per la visita del Palazzo d’Estate, Il Yihe Yuan (Giardino della Pacifica Facile Vita) si trova nella parte nord occidentale di Pechino. La realizzazione di quest’immenso comprensorio adibito a residenza imperiale, ebbe inizio circa 800 anni fa, sotto la dinastia Yuan; ampliato successivamente, il Parco trovò compimento nel settecento, durante il regno di Qian Long, della dinastia Qing. Impossibile ricordare, qui, anche sommariamente le molte opere d’arte ospitate nel Parco, ricordiamo solo: la celebre nave di marmo, costruita dall’imperatrice Ci Xi; il Tempio dell’Oceano di Saggezza; la torre della Fragranza buddhista e lo straordinario lungo corridoio, un passaggio coperto di 700 metri, i cui soffitti sono decorati con migliaia di pitture che raffigurano tutte le bellezze naturali e paesaggistiche della Cina. Pranzo in un ristorante locale. Nel pomeriggio visita guidata della città di Pechino, cominciando dalla celebre Città Proibita. La Città si trova nel cuore di Pechino, difesa da un lungo fossato e da un muro alto circa 10 metri, ai cui quattro punti cardinali s’elevano 4 torri di guardia. La Città imperiale è divisa in due sezioni e come il Tempio del Cielo, era simbolicamente concepita come un ambiente cosmico. Gli edifici principali simboleggiano il Cielo e la Terra, quelli laterali le stelle. Ma l’importanza dei palazzi può essere riconosciuta anche dalle decorazioni smaltate dei tetti (dal numero delle statuine e dal tipo dei draghi posti all’estremità del colmo orizzontale). Va inoltre ricordato che per edificare questa città vennero coscritti un milione di lavoratori e che il legno degli edifici (furono utilizzati 234.000 metri cubi di legname), provenienti dalle province del sudovest, poteva impiegare anche anni prima di arrivare nei cantieri della capitale. Salita sulla Collina del Carbone per ammirare il panorama della città vecchia di Pechino. In serata, banchetto dell’Anatra Laccata in un ristorante della capitale.
4° giorno – Pechino
Prima colazione in albergo. In mattinata visita alla Grande Muraglia (tratto di Mutianyu) con funivia compresa. La Grande Muraglia risale a circa 2000 anni or sono, il completamento dell’opera è dovuto al primo imperatore Qin Shi Huang-ti; dopo l’unificazione della Cina, intorno al 220 a.C. La costruzione era di argilla e terra battuta e correva lungo la strada di circonvallazione, in corrispondenza con il confine settentrionale dell’impero. Consolidata e allungata nei tempi delle dinastie Han e Tang, venne realizzata in mattoni e pietra durante la dinastia Ming. E’ il simbolo del paese, e per molti anni ha rappresentato anche la metafora “in pietra” della sua “chiusura” e della sua “autarchia”. Pranzo cinese in corso d’escursione. Nel pomeriggio rientro in città e visita della Piazza Tian’anmen situata nel cuore di Pechino. È una delle piazze più grandi al mondo e un’icona della Cina. Conosciuta anche come Piazza della Porta della Pace Celeste, è un luogo di grande importanza storica e culturale.Si prosegue per il quartiere pedonale Qianmen, qui camminando lungo la via Qianmen, si può ammirare l’architettura tradizionale cinese mescolata con influenze occidentali. Gli edifici storici presentano facciate colorate e ornamenti tradizionali, creando un’atmosfera affascinante e pittoresca. Ci sono anche numerosi negozi di articoli tradizionali cinesi, come abbigliamento, artigianato, gioielli e souvenir. Giornata si concluderà con la visita agli antichi “hutongs” di Pechino (le case-cortile), gli antichi quartieri di Pechino, ricchi di atmosfera storica, con vicoli stretti e case a corte che fanno sentire i visitatori come se fossero tornati indietro nel tempo. Gli ospiti possono passeggiare tra i vicoli degli hutong, godendo della tranquillità della vecchia città di Pechino e dell’atmosfera vivace della vita quotidiana. L’interazione con i residenti locali è uno dei punti salienti della visita, poiché molte famiglie mantengono ancora uno stile di vita tradizionale, offrendo ai visitatori l’opportunità di osservare la loro vita quotidiana. Questa esperienza non solo consente ai turisti di comprendere meglio la storia e la cultura della Cina, ma anche di scoprire un’altra faccia di Pechino, lontana dalla modernità della metropoli. Rientro in albergo, cena libera e pernottamento.
5° giorno – Pechino/Xian
Prima colazione in albergo. In mattina check-out. In seguito visita al Tempio del Cielo un raffinato complesso quattrocentesco immerso in uno splendido parco di pini e cipressi secolari. Il tempio è la trasposizione in termini spaziali e architettonici della concezione cosmologica cinese (ma insieme anche politica) dalla quale l’imperatore traeva la sua legittimità, il così detto “Mandato del Cielo”. Il comprensorio presenta una serie di mura circolari (la forma del Cielo), racchiuse in altre mura quadrate (la forma della Terra). Secondo la simbologia dell’epoca, la Terra era più vasta del Cielo, per cui le mura circolari (con tegole di colore azzurro) erano comprese nel perimetro delle mura quadrate, con tegole verdi, il colore, appunto, della terra. Dopo la seconda colazione, partenza in treno veloce per Xian (4 ore e mezzo circa). Ricordiamo che la città, posta nel baricentro della Cina, vanta una storia di 3000 anni e fu, ad intervalli, capitale dell’immenso paese per 1100 anni. Le sue origini si perdono nelle nebbie del neolitico, ma il suo apogeo fu raggiunto durante la dinastia Qin, come descrive il famoso storico Si Ma Qian. Sul finire della dinastia Han, verso il 200 d.c, Xian cadde in grave decadenza che perdurò per oltre 300 anni. Ma con i Tang, fra gli inizi del VII secolo fino al X secolo d.C. la resurrezione dell’antica Chang’An fu completa e gloriosa. La città superò il milione di abitanti ed ospitò numerose comunità di mercanti provenienti dal Centro Asia. Furono questi i secoli di massimo splendore della città per il fiorire dei traffici internazionali avviati lungo la celebre Via della Seta aperta fin dal I sec tra Xian e Costantinopoli. Questa dinastia è famosa anche per aver sviluppato l’arte della ceramica, bianca e a tre colori, che gradatamente giunse ad uguagliare per eccellenza i precedenti Celadon. Arrivo a Xi’an, incontro con la guida locale in italiano e trasferimento in albergo passando, in pullman, dalla cinta muraria illuminata di Xi’an. Cena libera e pernottamento.
6° giorno – Xian
Escursione in pullman al Mausoleo di Qin Shi Huang-ti, il primo imperatore che governò l’intero Paese dal 221 al 210 a.C., uno dei colossi della storia dell’umanità di tutti i tempi. Ad un chilometro e mezzo dal tumulo di Qin Shi Huang-ti, ancora da portare alla luce, sorge il famoso Mausoleo nel quale si conserva la famosa armata dei guerrieri di Terracotta, circa 7000 statue – a grandezza naturale – di soldati, ufficiali, arcieri, fanti e cavalli. L’edificio principale consiste in un primo schieramento di circa un migliaio di guerrieri di terracotta (completamente restaurati), posto alcuni metri al di sotto del piano attuale del suolo e protetto da un grandioso lucernario, vasto quanto quello della stazione ferroviaria di Milano. Il lucernario ricopre l’intera area del “Pozzo n. 1” ma altre statue sono state trovate in pozzi minori. Originariamente ciascuna statua era accuratamente colorata ed invetriata all’atto della cottura. L’Esercito di Terracotta era posto a difesa del lato orientale della tomba imperiale, da altri lati protetta da un anfiteatro di monti che costituiva uno sbarramento naturale ad ogni possibile attacco di “tombaroli” ed “ombre”. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita della Grande Moschea nella città vecchia di Xi’an. La “Grande Moschea” si trova nel suggestivo quadro ambientale dell’antico quartiere della minoranza etnica Hui, di religione musulmana. Il comprensorio venne costruito nel 742 e presenta caratteristiche tipicamente cinesi, che nulla hanno a che vedere con i tradizionali stili islamici, se si escludono la decorazione floreale e la completa assenza di statue e in genere di rappresentazioni umane e di animali. La grande Moschea può giudicarsi di speciale interesse, anche come testimonianza del processo di sinizzazione comune a tutti i credi e i culti, fra tutti quello buddhista, originariamente di estrazione non cinese. In seguito passeggiata nel bazaar del quartiere musulmano animato da ristorantini di street food e bancarelle. Rientro in hotel, costeggiando la maestosa Torre della Campana. In serata cena tipica a base di ravioli e possibilità di vedere come si preparano i famosi “Jiaozi”.
7° giorno – Xian/Lhasa (3650mt)
Trasferimento all’aeroporto e partenza per Lhasa. Incontro con la guida parlante inglese e trasferimento in albergo. Tempo libero per l’acclimatazione. Pranzo libero. Cena e pernottamento. La tanto spesso favoleggiata Lhasa, capitale del Tibet, costituisce una delle mete principali del nostro complesso itinerario attraverso le più sperdute contrade himalayane. Lhasa, detta la “Città del Sole”, si trova nella valle di Gyi Qu ad una quota di 3.800 mt. L’altura che chiude la valle e su cui sorge l’immensa mole del Potala, una delle più grandiose costruzioni del mondo, sembra annunciare da lontano, ai pellegrini che sfidano le alte vette dell’Himalaya, l’arrivo a Lhasa.
8° giorno – Lhasa
Visita al Potala. Il formidabile monastero-fortezza costruito, secondo la leggenda, nel VII sec. e restaurato ed ingrandito nel XVII sec., fu realizzato in una posizione inaccessibile, sul monte omonimo (il nome in cinese è Pu Tuo), di cui occupa l’intera sommità. Il Potala si articola in oltre 1000 sale, distribuite in tredici piani. In queste sale sono contenuti tesori incalcolabili, non tanto per le molte tonnellate d’oro zecchino che rivestono le cappelle funerarie dei Lama, i tetti, le “ruote della preghiera”, ecc., quanto le straordinarie pitture e sculture che, a migliaia, adornano ogni ambiente. In seguito visita al Norbulingka (il “Giardino dei Gioielli”) è la residenza estiva dei Dalai Lama. Fu costruito per la prima volta nel XVIII secolo dal 7° Dalai Lama, Kelzang Gyatso, e poi ampliato fino a raggiungere le attuali dimensioni di 360.000 metri quadrati nel XX secolo. Il complesso di edifici conta oltre 400 stanze di varie dimensioni. Il Norbulingka è il più grande, magnifico e rappresentativo palazzo-giardino del Tibet. È anche la confluenza della quintessenza delle arti tibetane dell’architettura, della pittura, delle statue e della scultura. Nel 2011 l’UNESCO lo ha dichiarato patrimonio culturale mondiale. Un’altra sosta sarà effettuata al Tempio del Jokhang, conosciuto come la “Cattedrale” di Lhasa. L’edificio principale del tempio è alto quattro piani. Jokhang fu fondato intorno al 647 d.C.. Il re Songtsen Gampo sposò la principessa cinese Wencheng e la principessa nepalese Bhrikuti per allearsi con i Paesi vicini. Entrambi arrivarono in Tibet con statue sacre e oggetti sacri. Il re iniziò la costruzione del Jokhang per ospitare una statua di Jowo Mekyo Dorje, una delle tante rappresentazioni di Shakyamuni, portata in Tibet come parte della dote della moglie nepalese. Di conseguenza, il tempio è rivolto verso ovest, dove si trova il Nepal. Pranzo in ristorante. Cena pernottamento.
9° giorno – Lhasa
In questa giornata i viaggiatori visiteranno i monasteri nei dintorni di Lhasa. La prima sosta sarà effettuata al Monastero di Drepung, Il monastero di Drepung era la residenza dei Dalai Lama prima che fosse completata la costruzione del Palazzo del Potala. Drepung è il più grande monastero del Tibet. Nel periodo in cui il buddismo era fiorente in Tibet, nel monastero vivevano fino a diecimila monaci. Anche se oggi i monaci sono molto meno numerosi (circa 600), l’odierno Drepung mostra ancora i segni del suo antico splendore. Drepung appartiene alla setta Gelug (la setta del Berretti Gialli) del buddismo tibetano. Il monastero di Drepung è stato costruito a circa 8 km a ovest del centro storico di Lhasa. Fu fondato nel 1416 da Jamyang Choje, discepolo di Tsongkhapa (il fondatore della setta buddista Gelug). In seguito visita al Monastero di Pabongka, risalente al XIV secolo. La giornata si concluderà con la visita al Monastero di Sera uno dei più grandi e antichi monasteri di Lhasa. Si trova alla base della montagna Pubuchok, sul lato nord di Lhasa. Un tempo vi vivevano 5000 monaci. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento.
10° giorno – Lhasa/Tsedang (3560mt)
Partenza per Tsedang a circa 150km. Lungo il trasferimento visita al Monastero di Samye, costruito nella seconda metà dell’VIII secolo dal re Trisong Detsen. Il re invitò il maestro indiano Padma Sambhava (chiamato dai tibetani Guru Rinpoche) a diffondere il buddismo in Tibet. Il complesso monastico di Samye ha la forma di un mandala che rappresenta l’universo buddista. Utse, il tempio principale del monastero, rappresenta il Monte Meru. Le dodici cappelle circostanti rappresentano i continenti (le quattro cappelle più grandi) e i subcontinenti (le otto cappelle più piccole). Ci sono anche i templi del Sole e della Luna, rispettivamente a sud e a nord della cappella principale. Ci sono quattro grandi stupa colorati alle quattro direzioni del tempio principale: lo stupa bianco con i leoni di neve, lo stupa rosso o “Ruota del Dharma” con decorazioni di loto, lo stupa nero o “Nirvana” e lo stupa verde “Tashigomang” con sedici porte. Il muro con 1008 stupa circonda l’intero complesso monastico. Pranzo in corso di visite. La giornata si concluderà con la visita allo Yongbulakang che era, originariamente, una fortezza militare. Il palazzo si trova su una collina e offre una vista panoramica sulla valle circostante. La sua architettura riflette diversi stili architettonici. Cena e pernottamento.
11° giorno – Tsedang/Gyantse (4000mt)
Partenza per Gyantse a circa 328 km. Lungo il percorso visita al lago Yamdrok che è un lago d’acqua dolce ed è uno dei quattro laghi sacri del Tibet (gli altri tre sono il lago Namtso, il lago Manasarovar e il Lhamo) . Si estende per oltre 72 km di lunghezza ed è profondo 60 metri nel punto più basso. L’altitudine del lago Yamdrok è di 4.441 metri sul livello del mare. Il miglior punto di osservazione del lago si trova ancora più in alto, appena sotto il passo Kambala (5.300 metri), a un’altitudine di 4.800 metri. Successivamente proseguimento per Gyantse che fu il crocevia delle carovane di Yak dirette in Cina e nel Nepal. Proprio a cagione della sua centralità Gyantse fu oggetto di numerosi attacchi dei bellicosi Gurka, del Sikhis e dei predoni ladakhi. Qui sarà visitato il “Kumbum”, l’autentica meraviglia dell’intero Tibet (“il luogo delle Mille Immagini”). Si tratta del più alto chorten del mondo, di stile nepalese, eretto nel 1427. I pellegrini salgono sul Kumbum mediante un elaborato sistema di scale, che sono da percorrersi nel senso delle lancette dell’orologio: è un modo di esprimere simbolicamente l’ascesa verso l’illuminazione. Pranzo in corso di escursione. Cena e pernottamento.
12° giorno – Gyantse/Shigatse (4000mt)
Partenza per Shigatse, capitale della regione di Tsetang, ospita il Panchen Lama, seconda autorità spirituale del Tibet e storicamente “rivale” di Lhasa. Ricordiamo infatti che Lhasa fu la tradizionale roccaforte della setta dei “Berretti Gialli” mentre Shigatse divenne e rimane appannaggio della setta dei “Berretti Rossi” con forti sopravvivenze degli sciamani Bon. Lungo il trasferimento visita al Monastero Shala, famoso per combinare elementi architettonici tibetani con quelli cinesi (della dinastia Yuan). Il monastero di Shalu è un antico monastero situato a 20 km a sud-est di Shigatse (o a 69 km da Gyantse), famoso per i suoi eccezionali affreschi. Il monastero appartiene alla scuola Buton del buddismo tibetano. È un sottordine della setta Sakya. Pur essendo un ordine minore, lo Shalu è comunque un ordine molto influente. L’architettura del monastero di Shalu si distingue da tutti gli altri monasteri del Tibet per i suoi dettagli architettonici cinesi. Il tetto in stile cinese è fatto di tegole smaltate gialle e verdi con intagli. Il monastero principale fu costruito nell’XI secolo. Il complesso fu gravemente danneggiato dal terremoto del XIV secolo. Operai e artigiani Han furono assunti per ricostruire il tempio principale del monastero, il Tempio Serkhang. Sebbene il complesso sia stato danneggiato durante la Rivoluzione culturale, il tempio principale è rimasto quasi intatto, in quanto serviva da magazzino. Gli alloggi dei monaci nella parte settentrionale del complesso ospitavano 3.800 monaci. Oggi a Shalu ospita circa 80 monaci. Dopo la seconda colazione, visita al Tashilunpo – letteralmente “Cumulo di gloria” che si adagia ai piedi di Dromari, la “Montagna della Dea Tara”, fondato dal nipote e discepolo di Tsong Kha Pa, per convenzione I Dalai Lama. Il grandioso complesso ospitava circa 4000 monaci. Numerosi gli edifici, suddivisi secondo due file parallele. Superato il vestibolo di ingresso, il viaggiatore accede al Ngagangs che ospita il collegio degli studi tantrici e al bellissimo giardino esterno. Cena e pernottamento.
13° giorno – Shigatse/Lhasa
Rientro a Lhasa attraversando un paesaggio di rara bellezza dominato dal Monte Xuegra che con la sua cima innevata svetta verso un cielo incredibilmente turchese. Un paesaggio incorniciato da montagne, ghiacciai e prati alpini. Seconda colazione al sacco. Cena e pernottamento.
14° giorno – Lhasa/Shanghai
In questa giornata i viaggiatori lasceranno la “Città del sole” per la modernissima megalopoli di Shanghai. Pasti liberi.
15° giorno – Shanghai
Passeggiata lungo il Bund la strada lungo-fiume sulla quale si affacciano gli edifici coloniali della vecchia Shanghai. Oggi, si affacciano sul Huangpu, due città: quella coloniale con i suoi edifici in stile americano anni ’30 e quella avveniristica e moderna di Pudong. In seguito, visita al Giardino del Mandarino Yu, un singolare complesso cinquecentesco di stile Ming, con aggiunte del periodo Ching, di grande pregio storico artistico, malgrado la sua bizzarria. Sosta nell’adiacente quartiere tradizionale. Il Giardino è chiamato anche Yu Yuan e fu realizzato nel 1537 dal governatore provinciale. La costruzione si svolse nell’arco di 20 anni e sull’esempio dei celebri giardini della vicina città di Suzhou. Qui, in un limitatissimo spazio, appena due ettari, sono racchiusi innumerevoli padiglioni, laghetti, fiumicelli, ponti, colline artificiali, La “Città Vecchia” è forse ancora più interessante del Giardino in sé. Il quartiere si presenta oggi completamente bonificato, con l’eliminazione dei luridi “slums” che lo caratterizzavano. Nel cuore della Città vecchia, al centro di un aggraziato laghetto, sorge tuttora la cinquecentesca “Casa del tè”, tipica della oleografia tradizionale cinese. Nel pomeriggio, dopo un pranzo a base dei tipici Dim-sun locali, visita al Tempio del Buddha di Giada (il Yu Fo Si), un assieme di padiglioni di stile Song (intorno al 1000 d.C.), realizzato per ospitarvi una mirabile statua monolitica in giada “di fiume” del Buddha. Il Tempio è ancora oggi aperto al culto. Successivamente sosta nel quartiere commerciale di Xintiandi, un tempo angolo coloniale della città ed oggi zona pedonale della città, brulicante di ristoranti alla moda, bar, musei, negozi di lusso e gallerie d’arte. La giornata si concluderà con una passeggiata nell’affollata Via Nanchino, una delle strade commerciali più famose di questa grande megalopoli. Cena libera e pernottamento.
16° giorno – Shanghai/Italia
Stanze a disposizione fino alle ore 12.00. Partenza per l’Italia con volo di linea. Pasti e pernottamento a bordo.
17° giorno – Arrivo in Italia
L’arrivo è previsto in giornata.
Alberghi previsti o similari:
Pechino: Jianguo Hotel oppure Xinqiao Hotel ( ex Novotel)
Xi’an: Titan Times Hotel
Lhasa: Zedang hotel
Tsetang: Shamchu Garden hotel
Gyantse : Immersing Manoir House 3*
Shigatse : Urcove by Hyatt
Shanghai: Golden Tulip New Asia Hotel o Central Hotel
Stagione 2025/2026 – partenze garantite – Minimo 2 partecipanti
Date:
13, 15, 20 e 22 aprile 2025
4,6,11, 13, 18, 20, 25 e 27 maggio 2025
1,3,8,10,15, 17, 22, 24 e 30 giugno 2025
1, 6, 8, 13, 15, 20, 22, 27 e 29 luglio 2025
3, 5, 10,12,17, 19, 24, 26 e 29 agosto 2025
2, 7, 9,14,16, 21*,23 settembre 2025
5,7,12,14,19, 21,26,28 ottobre 2025
2,9,16, 23 e 30 novembre 2025
7,14,21 e 28 dicembre 2025
Quota di partecipazione in doppia € 5.310,00
Supplemento Singola € 970,00
La data del 21 settembre prevede un supplemento di € 230,00 p.p.
Le quote comprendono:
Sistemazione in hotel categoria 4 e 3 stelle – Pasti indicati nel programma – Bevande ai pasti (acqua minerale o 1 soft drink) – Tutti i trasferimenti necessari – Tutte le visite indicate con guida parlante italiano a Pechino, Xian e Shanghai e parlanti inglese in Tibet – Treno veloce Pechino/Xian e voli interni comprensivi di tasse – Assicurazione medico-bagaglio.
La quota non comprende:
Voli internazionali (a partire da € 450,00 in bassa e a partire da € 995,00 in alta) – Tasse aeroportuali – Mance obbligatorie da consegnare alla guida in loco € 50,00 per persona – Quota di iscrizione € 60,00 per persona – Visto consolare € 170,00 (cittadini italiani esenti fino al 30 novembre 2024)) – Extra – Spese personali – Assicurazione contro l’annullamento – Quanto non espressamente indicato.