San Pietroburgo: le notti bianche del cane randagio
Le Memorie dal Sottosuolo che vogliamo proporvi non hanno nulla a che fare con il pessimismo della Ragione del famoso scritto di Dostoevskij, vogliamo invece ricordarvi il rumoroso e vitalistico ottimismo dei futuristi russi. Tra il capodanno del 1912 e la primavera del 1915, a pochi metri dalla Prospettiva Nevskij, un seminterrato semi nascosto di un edificio che apparteneva in origine ai gesuiti, ospitò la generazione di poeti, artisti, teatranti più all’avanguardia dell’epoca. Qui Majakovsky, nel 1912 proclamò pubblicamente i suoi primi versi “a voi, che vivete di orgia in orgia..”. Oltre ad ascoltare poesie, declamate come cani randagi senza padrone, si poteva assistere a spettacoli di avanguardia, conferenze, mostre di miniature persiane, ecc. In tanto clamore spiccava la figura malinconica della Achmatova, l'”Angelo Nero”, incapace di credere fino in fondo ad un futuro radioso della nuova umanità, sembrò preannunciare la tragedia della prima guerra mondiale che ridusse al silenzio tutti i “cani randagi”, il locale venne chiuso infatti nel 1915. L’avanguardia artistica ritrovò però nuovo sprone durante i primi anni della Rivoluzione Bolscevica, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte contemporanea. Il locale è stato riaperto nel 2001, oggi vi si svolgono persino, ma non solo, spettacoli erotici (ahinoi!) ma vale comunque una visita per rimirare le foto di tutti i suoi famosi avventori.
Indirizzo : Italianskaja ulitsa, angolo Michailovskaja ploshadj, 5. Pietroburgo